Comunicati stampa

Oggi è il giorno giusto, il giorno in cui vorremmo fare un po’ di chiarezza perché c’è davvero tanta, troppa confusione!!
Affronteremo alcuni argomenti che secondo noi necessitano di chiarimenti, per focalizzare la nostra identità in modo inequivocabile, la nostra posizione su chi siamo, cosa facciamo, per chi lo facciamo, ma soprattutto dove vogliamo andare e chi vogliamo essere!

CHI SIAMO?
ALOeO nasce nel 2013 per tutelare gli interessi dei laureati in ottica e optometria. Sono stati scritti nero su bianco gli obiettivi dell’associazione e, nonostante tante difficoltà, sono stati raggiunti quasi tutti.
Nel 2017 abbiamo contribuito alla creazione del tavolo interassociativo TiOptO che ha riunito associazioni di categoria che condividevano insieme a noi, come “conditio sine qua non”, due obiettivi:

  • LA DIVISIONE DELLE FIGURE DELL’OTTICO E DELL’OPTOMETRISTA.
  • IL RICONOSCIMENTO DELL’OPTOMETRISTA COME PROFESSIONISTA SANITARIO.

Certo, il TiOptO ha anche altri obiettivi, ma questi due erano e restano per noi fondamentali.

ALOeO di certo non ha cambiato idea, anzi, lavora quotidianamente perché questi si realizzino (le altre associazioni possono affermare che per loro è ancora così?).

- Non ci sono dubbi che la laurea in ottica e optometria sia la sola via, l’unica formazione possibile per accedere alla professione sanitaria. Se dovessimo ammettere altre possibili forme di istruzione rinnegheremmo uno dei due punti fondamentali; per fare optometria oggi è necessario laurearsi. Questo vale in tutti i paesi dove la professione è riconosciuta, regolamentata e sanitaria e con percorso formativo universitario e per questo motivo da sempre suggeriamo ai colleghi di mandare i propri figli a studiare in università.

- L’università non forma ottici difatti per poter esercitare nell’ambito dell’arte ausiliaria sanitaria di ottico, il laureato ha bisogno di superare un esame di abilitazione post-laurea che riconosce parte delle competenze acquisite nel suo percorso formativo, ma deve altresì colmarne altre per poter accedere all’esame di stato. Di certo la laurea non prepara il giovane a “una professione che unisce l’aspetto professionale, l’aspetto commerciale e l’aspetto artigianale”.
Lo diciamo ancora una volta: un ottico NON è un optometrista, l’università non prepara il laureato alla professione di ottico e le due figure non sono la stessa cosa, anche se hanno dei punti di convergenza.

- La nostra professione non è altresì finalizzata “solo” alla realizzazione di un occhiale da vista, crederlo oggi è davvero anacronistico; non solo sminuisce la preparazione del laureato, ma avvilisce tutti quegli optometristi non laureati che da tempo hanno fatto la scelta di dedicarsi esclusivamente alla professione, investendo tempo e denaro per formarsi adeguatamente, facendo conoscere il proprio lavoro e collaborando con altri professionisti. Questi optometristi, di fatto, hanno spianato la strada per la professione di oggi. La laurea in Ottica e Optometria non rinnega ciò che c'era in precedenza, al contrario è il coronamento di un cammino iniziato e voluto fortemente proprio da quei professionisti che, ora, guardano con gioia e benevolenza a ciò che stiamo diventando e noi ci auguriamo che gli organi competenti possano dargli la giusta collocazione così da risolvere anche questa situazione.

- Abbiamo sempre puntato sulla definizione delle attività professionali dell'optometrista seguendo le indicazioni che la formazione universitaria ci ha fornito. Abbiamo ben chiaro il ruolo dell'ottico che troppo spesso lavora in ambito prettamente commerciale, tanto è vero che una parte del settore svilisce la professione proponendo il famoso "esame della vista gratuito", ecco questa battaglia andrebbe combattuta da subito. (Questo argomento è più che attuale, basta vedere la discussione che si sta tenendo in queste settimane per il D.L. concorrenza).
L'optometrista è una figura che si dedica alla professione, al benessere visivo e che collabora, rispettando i propri ambiti professionali, con gli altri professionisti della salute.
Non abbiamo nulla da recriminare nei confronti dei colleghi che decidono di seguire la via che li porterà a fare l’ottico, ma lavoriamo perché ogni collega sia messo in condizioni di poter fare ciò che desidera. Ci permettiamo di suggerire o consigliare, come associazione in questo caso, di valutare bene le opportunità di lavoro e i contratti di lavoro che si sottoscrivono poiché questi determinano le mansioni da svolgere nella quotidianità, che può includere anche l'uso del cacciavite "per stringere le vitine" degli occhiali.

- Svolgere la professione ci permette di entrare in contatto con altri professionisti ed è per questo motivo che il piano formativo ALOeO è studiato in modo che segua un percorso educativo adeguato, utile ad arricchire con nuove conoscenze la collaborazione e il confronto con altre figure professionali. Prova ne è il Congresso annuale ALOeO, che darà voce ai colleghi laureati (non c’è che dire un bel gruppo di professionisti), che già svolgono il loro lavoro in collaborazione con altri professionisti, che quindi presenteranno casi clinici che potranno arricchire tutta la platea. La formazione ALOeO dal 2020 assegna crediti ECM riconosciuti in quanto Provider Nazionale per la formazione ECM, per i laureati iscritti alla FNCF, ma è consigliata a tutti gli associati e aperta, da sempre, a tutti i professionisti del settore.

- Il laureato in ottica e optometria ha l’obbligo di iscrizione alla Federazione Nazionale dei Chimici e Fisici (legge 11 gennaio 2018 n.3 art. 4 capo I). È un obbligo imposto dalla legge, non è stata una scelta associativa di ALOeO come forse erroneamente qualcuno pensa e a nulla porta domandarsi o parlare su cosa avrebbe deciso di fare l’associazione se avesse potuto scegliere. Questo obbligo permette al laureato iscritto alla FNCF, di essere PROFESSIONISTA SANITARIO a tutti gli effetti e questa la riteniamo una vittoria per tutta la categoria. Ed è per questo motivo che ALOeO è sempre in prima linea per la definizione delle attività professionali del Fisico, per ottenere che tutti i laureati in Ottica e Optometria possano iscriversi all'ordine territoriale di appartenenza e poter esercitare l’optometria da professionista sanitario.

Non c’è nulla di “schizofrenico” in questo, non è una questione di umiltà e non siamo certamente “spocchiosetti”. È una questione legata alla nostra identità, alle battaglie per il riconoscimento delle attività professionali che svolgiamo, sapendo che c'è ancora tanto da fare e da imparare, per questo continuiamo a studiare, a educare le nostre conoscenze aumentando di anno in anno le nostre competenze facendo tesoro delle esperienze formative e professionali di tutti i nostri colleghi laureati e non laureati.

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