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Il progetto edito dall'Armando Editore, si compone di due libri "Giocare con le storie" e "Giocare con le lettere, i numeri e gli animali", scritto da Irene Iorno, artista e giornalista pubblicista, sue sono anche le illustrazioni e da Francesca Manzini, fotografa e fisioterapista.
Le due autrici e note artiste romane, hanno un'intensa attività espositiva alle spalle iniziata molti anni fa, provenienti da diversi percorsi hanno unito il lavoro artistico e professionale nel 2006 e da allora hanno esposto insieme in diverse manifestazioni d'arte in Italia e all'estero.
In questo loro ultimo lavoro, che definiscono un progetto, hanno scelto il linguaggio dell'illustrazione e della scrittura per proporre un'elaborazione di alcuni esercizi che Irene ha dovuto svolgere a seguito di un percorso medico molto lungo, trasformando un percorso personale di riabilitazione in un progetto collettivo di lavoro, condiviso anche nel libro con il Dott. Pierluigi Gargiulo, (Medico chirurgo, Specialista in medicina dello Sport, Referee del Ministero della Salute per l'Educazione Continua in Medicina e Docente presso l'Università di Tor Vergata). Sua è la prefazione in cui ci spiega come più dei due terzi delle informazioni dell'ambiente circostante vengano recepite dagli occhi, illustrando l'importanza dell'esercizio continuo per il recupero del deficit visivo e introduce al concetto che la riabilitazione visiva insegni a migliorare e ottimizzare il modo di utilizzare la visione, oltre che ad allenare e rinforzare i muscoli oculari migliorando la percezione visiva quindi l'apprendimento. E la scheda che segue di Roberta Pasquinangeli, Optometrista, propone appunto l'allenamento Training Visivo, mostrandoci i diversi modi in cui le illustrazioni dei libri possono essere usate sia con l'operatore, sia da soli.
Il lavoro- progetto di queste due artiste è un'elaborazione di una serie di esercizi mirati al trattamento delle disfunzioni di tipo visivo- percettivo, con l'intento di usare l'illustrazione come uno strumento e  in ogni pagina, lo spazio e il colore sono frutto di una ricerca e di scelte precise poiché i lavori sono pensati per essere proposti e divulgati non solo come testi per bambini ma anche come supporto alle riabilitazioni visive di alcune patologie in cui l'uso del libro può portare a nuove pratiche e l'illustrazione diventa tramite.
Dove una maggiore stimolazione delle percezioni sensoriali si ottiene anche girando le pagine e toccando la copertina, per esempio si può seguire il testo delle fiabe con il dito, si possono contare le figure all'interno delle illustrazioni, si può colorare negli spazi bianchi o inventare nuovi esercizi o giochi in ogni pagina dei due libri, che sono solo l'inizio di un progetto più ampio, composto da fiabe e tavole e che si basa sul concetto di una riabilitazione creativa, che possa divenire relazionale basandosi  su un uso  delle illustrazioni e delle metafore che a loro volta diventano  strumento di riabilitazione sia con lo specialista, sia con la famiglia, sia in autonomia, come ci descrive Mara Lastretti ( Psicologa e psicoterapeuta della Gestalt, PhD Neuroscenze Clinico Sperimentali e Psichiatria)  nella sua scheda, in cui ci propone un modo diverso di fare riabilitazione e ci offre diversi spunti di riflessione.
Il percorso riabilitativo di Irene negli anni si è intrecciato a diversi metodi e a diverse discipline e in ogni suo lavoro traspare la costante commistione e la  ricerca di evoluzione e di espressione attraverso l'uso di diversi materiali e diverse tecniche, si muove con disinvoltura dalla scultura all'incisone, dalla fotografia all'illustrazione e la sua attività espositiva inizia nel 1996 a Perugia. Le sue scenografie sono stridenti, le sue fotografie  ti catturano e ti lasciano in un tempo sospeso, le sue sculture ti avvolgono, dal letto di chiodi accanto ad un rinoceronte di filo di ferro intrecciato a mano di quasi tre metri per due, alla gigante rete di sette metri per otto lavorata all'uncinetto.
È un'artista poliedrica che non riesci a ingabbiare con una sola definizione e i lavori ne rispecchiano l'indole.
E i libri delle due autrici partono da qui per traghettarci oltre, più avanti, ci suggeriscono un percorso, stimolandoci ad inventare nuovi esercizi, usando i libri come fossero quaderni per disegnare, li possiamo scarabocchiare, colorare, perché nella proposta di affiancamento di riabilitazioni che ci propongono, le parole chiave sono creatività e divertimento, qui l'illustrazione e la scrittura diventano strumento e linguaggio da scoprire e ti regalano un mondo più colorato, pieno di particolari da contare, disegnato con diversi stili per stimolare l'occhio, con prospettive diverse per farcele cercare, dove le scale di legno hanno gradini sbilenchi, la luna è un tondo gigante, gli animali sono disegnati come fossero incisioni, gli alberi diventano radici, le lettere dell'alfabeto si nascondono e ogni cosa appare casuale ma è estremamente ricercata.
Qui la riabilitazione è gioco e quando arrivi all'ultima pagina  e hai finito di interagirci,  chiudi i libri e li riapri, anche solo per un attimo. Perché infondo il gioco è la cosa più bella, stimolante e creativa che abbiamo e questi libri si propongono per i bambini e le bambine di tutte le età, per diverse riabilitazioni e stimolazioni.
Le autrici ce lo ricordano in ogni pagina attingendo alla Neurologia  Funzionale, che ci insegna proprio questo, come il sistema nervoso, il cervello e le sue strutture ci permettano  di interagire con lo spazio e l'ambiente gravitazionale, dando risposte motorie attraverso la ricezione  e l'elaborazione degli stimoli, consentendoci di fare un movimento o impedendocelo e la coordinazione occhio-mano ne è un esempio tra i più importanti, perché ogni volta che muoviamo un braccio sentiamo la posizione nello spazio, possiamo seguirne i movimenti con gli occhi ed è così che impariamo a leggere. E qui il lavoro dei libri si intreccia  di nuovo con il percorso di riabilitazione di Irene con i Dottori in Chiropratica, neurologi funzionali, Daniel T. Rigel e Luca Vannetiello, che la seguono e che attraverso le manipolazioni vertebrali, stimolazioni profonde al suo sistema nervoso centrale, ricordano al cervello la posizione delle articolazioni e del loro movimento e se si ricorda, si può andare avanti. Così se la Chiropratica è una disciplina antica e il chiropratico interferisce quanto più possibile sulle cause che sottendono i sintomi e i suoi strumenti sono funzionali, la Neurologia Funzionale  ti spinge a chiederti se è il sistema a non essere funzionante perché danneggiato permanentemente o se ha solo bisogno di essere attivato nel modo giusto.
E la risposta che mi hanno dato Irene Iorno e Francesca Manzini  a questa domanda é di provarci e perché non provarci anche con PapOcchio?

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