Abilitazione per l'esercizio della professione: le convenzioni
Varie università hanno stipulato un accordo per facilitare ai laureati la possibilità di ottenere l'abilitazione per l'esercizio della professione sanitaria ausiliaria di ottico.
Purtroppo non abbiamo ricevuto da tutti gli Atenei informazioni riguardo una convenzione tra l'ambiente accademico e la scuola superiore; consigliamo agli studenti di rivolgersi al coordinatore del corso di laurea per essere aggiornati sulla situazione attuale.
Per accedere al percorso per ottenere l'abilitazione, il requisito d'accesso è il diploma di laurea in ottica e optometria.
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3° corso AlOeO: si rafforza il legame con l'Università
Sì è appena concluso il terzo evento formativo di ALOeO, Lenti oftalmiche un aiuto per la vista, numerosa è stata la partecipazione sia degli studenti del corso di laurea che dell'istituto ottico Bernini di Napoli che hanno mostrato grande interesse per gli argomenti trattati.
L'Università Federico II di Napoli è stata molto soddisfatta di ospitare il corso, vi riportiamo le parole del Prof. Anonio Sasso coordinatore di Ottica e Optometria:
"È stato un piacere collaborare con ALOEO. Come ho detto anche nella mia breve introduzione al corso la vostra associazione può avere un ruolo importante anche per le università."
Attestati di stima sono arrivati anche da parte della aziende sponsor che notando la partecipazione di così tanti giovani si sono già proiettati al futuro.
Quindi un particolare ringraziamento agli sponsor dell'evento: Compagnia Ottica Italiana, Essilor, Hoya, Zeiss, Safilens, Optox, Nikon Instruments, Briot Italia - Visionix, Lenxar.
In conclusione un pensiero del Dott. Luigi Amendola referente ALOeO per la Campania e dell' Universitá Federico II di Napoli:
"Credo e penso che questo convegno sia servito a far capire ai partecipanti di quanto sia importante per ALOeO la crescita formativa di queste nuove leve e di salvaguardarle affinché possano avere un riconoscimento del profilo che giustifichi il loro impegno universitario.
Concludo augurandomi che questo sia solo il primo dei tanti eventi che verranno realizzati nella nostra università."
Vogliamo anche comunicare che ALOeO sta già definendo gli ultimi punti e dettagli per il prossimo congresso previsto per il 15-16 marzo 2015.
Il discorso di Gianni Rehak, Optometrista S.O.E.
In occasione della consegna dei Vision Ottica Award, era presente anche Gianni Rehak, il quale ha tenuto un discorso molto interessante che merita di essere riportato qui sotto. Tanti giovani si chiederanno chi era il Prof. Bastien e perché il premio è stato intitolato alla sua memoria: facciamo, quindi, una piccola digressione.
Se siamo arrivati ad avere sette corsi di laurea attivi, è anche per merito dei membri della S.O.E. (Società d’Optometria d’Europa): fu grazie a loro che, negli anni Settanta, l’optometria è stata portata in Italia e in Europa. Rehak stesso, nel suo sito, afferma che quando hanno trovato un libro sul metodo OEP non riuscivano a capire perché, davanti al numero, doveva essere presente il simbolo #: oggi sembra scontato, ma allora non lo era per nulla.
Per introdurre il prof. Bastien, invece, basta solo ricordare che, nel 1970, tenne un corso in Italia organizzato dalla SOE, cui parteciparono 320 professionisti bramosi di imparare: con la tecnologia di allora, arrivarono al punto di dover allestire una registrazione a circuito chiuso per fare in modo che tutti i partecipanti, divisi nelle due sale, potessero vedere e sentire Bastien.
Di seguito riportiamo l’interessantissimo discorso di Gianni Rehak, un pioniere optometrista italiano con uno sconfinato desiderio di condivisione: motivo per cui, quasi un anno fa, gli è stata conferita la tessera onoraria di ALOeO.
Signore, Signori,
tra poco alcuni di voi riceveranno il Diploma di Laurea in Ottica e Optometria che rappresenta il coronamento di un impegnativo corso di studi.
Alcuni riceveranno un premio per la miglior tesi di laurea che quest’anno è dedicato alla memoria del Dott. Prof. Armand Bastien decano della Facoltà di Optometria dell’Università di Montreal.
Io sono stato invitato, dal mio amico Jeff Longoni, con il quale ho condiviso per circa quarant’anni sia l’esercizio della professione che la lotta per vederla riconosciuta a ricordare il Prof. Bastien.
Se Jean Thiriart, fondatore e presidente della Società d’Optometria d’Europa è stato il padre politico della nostra professione, il Prof. Bastien ne è stato il padre scientifico.
Oltre a considerarlo il mio maestro ho anche avuto l’onore e il piacere di frequentarlo personalmente sia in Italia, ospitandolo a casa mia, che di essere a mia volta suo ospite a Montreal nella Facoltà e anche nel suo studio privato, dove ho potuto toccare con mano come la professione veniva esercitata.
Anche in quell’occasione ero in compagnia di Jeff Longoni oltre a Ugo Frescura di Asti, Riccardo Perris di Rho e Sergio Berti di Roma.
Sono certo che il modo migliore di ricordare Armand Bastien, canadese di profonda cultura francese, non sia il classico “coccodrillo” ma cercare di trasmettere quello che lui ci ha trasmesso e che credo sia drammaticamente attuale.
Nell’ottobre 1970, ben 44 anni fa, il Professore Armand Bastien venne in Italia su invito della Società d’Optometria d’Europa e proprio qui a Milano tenne il suo primo corso “L’esame e il trattamento visiogenico dello strabismo e dell’ambliopia”.
Quando cominciò a parlare, ci parve di sognare: il nostro background di occhi troppo corti e troppo lunghi di occhio/macchina fotografica venne sbriciolato da affermazioni quali:
La visione è una funzione appresa.
La visione è motricità.
Un buona messa a fuoco è la risultante di un circuito visivo ben equilibrato.
Sul piano funzionale, i modelli dell’occhio troppo lungo, troppo corto o deformato, non hanno che un valore molto relativo, poiché non tengono conto che di un aspetto molto limitato del sistema visivo.
Capita che problemi come la miopia, l’ipermetropia, l’astigmatismo, siano legati a dei problemi di rendimento visivo.
Molto più di frequente, capita di trovare dei gravi problemi di rendimento visivo in assenza di miopia, di ipermetropia, di astigmatismo e magari con un’acutezza visiva di 10/10.
Arnold Gesell nel 1949 pubblicò “Vision: its development in infant and child” la visione e il suo sviluppo nel neonato e nel bambino.
Basandosi su decine di migliaia di metri di pellicola girata attraverso una cupola di vetro, al centro della quale si trovava un neonato assistito da due persone, questo studio dimostrò quali fossero le tappe che man mano il bambino completava per giungere a “dare un significato”.
A “dare un significato” sottolineo ed enfatizzo questa frase: la pronuncerò ancora in questa chiacchierata.
Nel 1970, l’Istituto di Visiologia di Quebec pubblicò una serie di testi fondamentali per una moderna concezione della funzione visiva.
Ne furono stabilite le basi in cinque distinti processi:
la FILOGENESI: lo studio dell’evoluzione delle speci
l’ONTOGENESI: cioè lo sviluppo dell’individuo che altro non è che una rapida ricapitolazione della filogenesi. È la legge di Haechel, enunciata nel 1866: “prima di camminare come uomo, il bambino si muoverà come un primate...
prima di muoversi come un primate si muoverà come un mammifero…
prima di muoversi come un mammifero i suoi movimenti saranno quelli di un rettile…”
la terza nozione che bisogna considerare è che l’organismo umano, quale oggi lo osserviamo, procede allo sviluppo di tre sistemi: quello corticale, quello viscerale e quello scheletrico.
In effetti, da molto tempo, biologi e d embriologi hanno osservato che l’embrione presenta tre strati ben distinti: l’ectoderma, il mesoderma e l’endoderma, il cui sviluppo creerà rispettivamente e grossolanamente il sistema nervoso, il sistema d’azione, le viscere e le ghiandole che assicurano l’equilibrio interno dell’organismo.
In quarto luogo, sempre su basi biologiche, la visione sottende tre processi: l’emmetropizzazione, la binocularizzazione e l’identificazione.
Il futuro uomo, nel corso della sua ontogenesi compirà diverse tappe di sviluppo e questo percorso presenta, come dimostrarono Burcier e Succhielli nel 1963, dei momenti cosiddetti “fragili”.
Infine, è quindi ragionevole pensare che, degli agenti stressanti che agiscano in maniera compulsiva sull’organismo, durante questi momenti di fragilità, possano produrre dei blocchi o dei problemi nelle strutture e nell’evolversi di uno o più processi in via di sviluppo.
Quella a cui ho brevemente accennato è la base teorica della rieducazione visiva: attività d’elezione per un optometrista.
Fare ripercorrere tutte le tappe dello sviluppo della visione al fine di rinforzare o addirittura reimpostare quelle che per cause interne e/o esterne, non fossero state completamente compiute.
La visione è motricità.
Faccio un esempio banale: se volete capire di che tipo di stoffa si tratti non vi basta toccarla.
È il movimento dei polpastrelli che invierà al cervello i dati necessari per l’identificazione...
Allo stesso modo sono i continui movimenti saccadici, dai 600 ai 700 al secondo che mandano al cervello le informazioni necessarie ad una rapida e precisa identificazione.
Esercitare l’optometria non è quindi “mettere le immagini sulla retina” ma intervenire sul più importante canale attraverso il quale l’uomo attinge informazioni dal mondo che lo circonda.
La Visione è, senza dubbio, il più importante trait-d’union tra l’uomo e l’ambiente ed è compito precipuo dell’Optometrista rinforzare, ottimizzare e mantenere questo trait-d’union.
L’uomo deve “imparare a leggere per poi leggere per imparare”. Una lettura non è solo lo scopo della scuola primaria, ma un mezzo per raggiungere lo scopo finale del’insegnamento: la trasmissione delle conoscenze.
L’apprendimento della lettura è la capacità di “dare significato” a dei di per sé insignificanti segni grafici.
Questo apprendimento rappresenta una condizione estremamente drammatica, critica, difficile a causa dell’enorme quantità di energie che assorbe.
Darrel Boyd Harmon dimostrò nel 1946 che esistono delle scuole che sono fabbriche di miopi, di ipermetropi e di astigmatici.
La principale associazione di Ottici Italiani nel 1983 finanziò e realizzò in Italia due scuole: una a Ispra e una a San Ferdinando di Puglia, progettate secondo i dettami di Harmon che ritenevano di primaria importanza la postura e l’illuminazione per creare condizioni ottimali per l’apprendimento. In sintesi: le forze psicofisiche che un bambino può destinare all’apprendimento sono inversamente proporzionali a quelle richieste per adattarsi all’ambiente.
Più l’ambiente sarà inadatto o poco adatto più forze saranno utilizzate per adattarsi e MENO ne resteranno da utilizzare per l’apprendimento che, come abbiamo detto, è un divoratore d’energia.
Se un bambino dovrà utilizzare una grande quantità di energia e cioè di sangue e di ossigeno e di stimoli nervosi per rendere possibile e fluido il funzionamento delle masse muscolari che gli permettono di mantenere l’equilibrio su una sedia sgangherata o semplicemente perché sta seduto sul bordo e si dondola, quanta ne resterà da fornire ai neuroni e alle sinapsi che presiedono alla decodificazione e all’immagazzinamento delle informazioni?
Spero di avere acceso una scintilla o meglio di aver lanciato una granata, nel melting-pot delle vostre informazioni. Se così fosse avrei raggiunto il mio obiettivo.
Se così fosse, riterrei di avere degnamente ricordato il Prof. Bastien che non solo ci ha aperto gli occhi sulla moderna Optometria ma che non chiudeva un corso senza aver dedicato una mezz’ora a come la professione avrebbe dovuto essere esercitata e all’etica a cui doveva sottendere.
Grazie per l’attenzione
Gianni Rehak, Optometrista S.O.E.
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Anche l'optometria può essere una gara!
Giovedì 16 ottobre 2014 sono stati consegnati i premi per i campionati italiani categoria neolaureati 2013 di optometria. A noi di ALOeO piace chiamarli così.
La scelta della giuria non è stata sicuramente facile: la missione era scegliere tra diverse tesi di laurea le tre migliori. Difficoltà testimoniata anche dalla presenza di due 3° classificati a pari merito.
Il corpo giudicante era composto da sei optometristi ed un medico oftalmologo.
La manifestazione ha riscosso particolare successo: alla proclamazione erano presenti non solo i neolaureati che hanno partecipato al VisionOttica Award, ma anche studenti prossimi alla discussione delle loro tesi nel giorno stesso e parenti dei premiati.
Il podio era così composto e diffondiamo anche un estratto delle motivazioni del corpo giudicante:
- 1° classificato Alberto Valsecchi, titolo della tesi: Sviluppo di una nuova metodica strumentale per la valutazione del segmento anteriore dell'occhio
"Il tirocinante ha saputo impostare un’accurata indagine clinica e sintomatica, per meglio definire le caratteristiche di tale condizione (dell'occhio secco nda) e analizzare il collegamento tra sintomatologia e segni clinici. È apprezzato l’ingegno nella messa a punto della strumentazione apposita e l’accurato utilizzo della metodologia investigativa attualmente disponibile. Il notevole lavoro clinico svolto, con il considerevole numero di soggetti, è un altro punto di forza." - 2° classificato Giuditta Ottavian, titolo della tesi: Visione e musica: confronto di abilita visuo-motorie tra pianisti e non pianisti
"Oggi è sempre più chiaro che la visione gioca un ruolo importante nello svolgimento delle nostre attività quotidiane. Capire questo ruolo è stato, da sempre, lo scopo capitale dell’optometria. Nella scelta dell’argomento di tesi, si percepisce una sorta di “curiosità” che è sempre stata fonte di conoscenza. Per questo, è apprezzata l’originalità non banale dell’argomento di studio e la volontà di capire." - 3° classificato (a pari merito): Federica Cozza, titolo della tesi: Valutazione della disparità di fissazione da lontano con monitor a polarizzazione circolare e influenza sulla stereoacuità
"Il lavoro di Federica Cozza, riprende concetti optometrici consolidati e li ripropone, con lo scopo di approfondirli in chiave moderna. In questo elaborato si nota, da subito, un rigore di metodologia che è interamente indirizzata al raggiungimento dell’obiettivo di studio. L’esposizione del lavoro segue una giusta linea logica, senza sovraccaricarlo di riferimenti bibliografici e mantenendo una grafica pulita e concisa." - 3° classificato (a pari merito): Umberto Bassi, titolo della tesi: Confronto tra lenti a contatto in materiali differenti in relazione alla funzionalità delle ghiandole di Meibonio
"Le alterazioni dell’ambiente oculare dovuti all’impatto delle lenti a contatto, possono essere più o meno rilevanti. [...] Il tirocinante, investigando la performance di materiali differenti su condizioni oculari differenti, è riuscito a dimostrare la correlazione tra le due e l’importanza della valutazione clinica preliminare del caso; nello specifico, la funzionalità delle Meibomio e del materiale come supporto a tale condizione. Il metodo clinico è rigorosamente impostato ed eseguito con opportune tecniche d’indagine."
Alberto Valsecchi, 1° classificato | Giuditta Ottavian, 2° classificato |
Umberto Bassi e Federica Cozza, 3° classificati pari merito | Gianni Rehak ottico e optometrista |
Visto la qualità dei lavori e il successo di questa prima edizione non ci resta altro che aspettare di potervi annunciare con impazienza le regole di partecipazione per il Vision Ottica Award 2015.
Vision Group assegna il premio VisionOttica Award 2014
Giovedì 16 ottobre alle ore 14:00 nel corso della seduta di Laurea in Ottica e Optometria presso l’Università degli Studi Bicocca Milano verrà consegnato il premio VisionOttica Award 2014 a tre giovani neolaureati in Ottica e Optometria
Milano, Ottobre 2014. Vision Group S.p.A., il più grande network distributivo dell’ottica italiana, in collaborazione con ALOeO (Associazione Laureati Ottica e Optometria), Albo degli Ottici Optometristi (Federottica) e le Università Italiane con Facoltà o Scuole di Ottica e Optometria - consegnerà il premio VisionOttica Award 2014 prima della seduta di Laurea in Ottica e Optometria del prossimo 16 ottobre alle ore 14:00 presso l’Università degli Studi Bicocca Milano, Piazza della Scienza – edificio U4 – aula U4 08.
Il premio porta il nome di VisionOttica, l’insegna di punta del gruppo, lanciata nel 2008 con l’obiettivo di valorizzare la professionalità e l’alto livello dei servizi offerti alla clientela da parte dei centri ottici affiliati.
Al primo classificato andranno una Borsa di Studio per un Master in una Università Europea e uno stage retribuito di 2 mesi presso un centro VisionOttica.
Al secondo e al terzo classificato uno stage retribuito di 2 mesi presso un Centro VisionOttica.
“VisionOttica Award vuole essere un chiaro messaggio a tutto il settore dell’Ottica e dell’Optometria: il valore dell’Università nella formazione di oggi è fondamentale e il livello qualitativo raggiunto dalle specifiche Facoltà Italiane è al passo con le migliori realtà europee. Da qui la decisione del C.D.A. di Vision Group S.p.A. di premiare i laureati, sia con un inserimento lavorativo all’interno dei centri ottici VisionOttica di eccellenza, sia con il contributo economico per percorrere una formazione superiore attraverso la partecipazione a un master europeo del più alto livello disponibile” spiega il Dott. Giuseppe Longoni, Responsabile della Vision Group Academy in occasione dell’ultima riunione della Commissione Giudicante.
Ogni anno il VisionOttica Award sarà dedicato alla memoria di un personaggio del mondo dell’ottica e dell’optometria. Per il 2014 il VisionOttica Award è alla Memoria del compianto Prof. Dott. Armand Bastien Optometrista e Docente dell’Università di Montreal.
Per info. Vision Group S.p.A. – Rif. Ufficio Marketing VisionOttica
Via Ripamonti 44 - 20141 Milano
Tel. 02.92885.300 (centralino) Fax 02.92885.348 www.vision-group.it / www.visionottica.it