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Riportiamo un interessante articolo pubblicato su b2eyes today il giorno 28 aprile 2014 in merito ad alcune "lauree" in ottica e optometria:

"C’è chi sta pubblicizzando la riapertura delle iscrizioni a un corso di laurea in Optometria presso l'università di Riga, in Lettonia. Sono rimasto sorpreso, perché credevo fosse ormai finita questa spasmodica ricerca di un titolo di studio di alto livello, come la laurea, a qualunque costo e a qualunque condizione. Mi viene in mente un recente passato con esperienze di corsi di laurea all'università del Portorico, di San Marino e della stessa Riga. La nostra categoria, purtroppo, è sempre stata molto attirata da titoli un po' “particolari”, hanno proliferato nel passato e in tante situazioni tuttora prosperano scuole di ottica con corsi brevi, agevolati, facilitati, che nelle premesse promettono il raggiungimento dei nostri titoli di studio. 
Ho sempre avuto un concetto molto serio di scuola, in tanti anni d'insegnamento e di direzione di scuole di ottica e di optometria: per me la scuola è fatta di un edificio con le aule e i laboratori necessari alle esercitazioni, una direzione, un corpo docente serio e competente e un'organizzazione scolastica che consente agli studenti di frequentare le lezioni. Idee vecchie, ormai superate, forse oggi si fa tutto online, ma intanto con i vecchi sistemi si imparava e si usciva dalla scuola con buone competenze professionali. Con i nuovi sistemi forse si prende un titolo di studio!
Non credo, infatti, in una formazione di tipo professionale “a distanza”, con un tour de force di intere giornate con 10 o più ore di lezione e un po' di pratica concentrata presso un istituto lontano dalla sede della scuola. Capisco che c'è chi lavora e dev’essere agevolato nelle frequenze e nelle attività di laboratorio, ma se questa giusta esigenza si deve poi tradurre in uno scadimento della proposta formativa, non posso essere d'accordo. Ricordo che all'epoca dei miei studi universitari frequentai corsi serali relativi al corso di laurea, ma erano ore di lezione uguali a quelle dei corsi diurni, sovente tenute dallo stesso docente e, soprattutto, con gli stessi esami di fine corso. Potrei credere in una facoltà umanistica senza frequenza, ma non in un corso di laurea o in una scuola professionale che necessita di attività pratiche e di laboratorio.
Dopo anni di impegno per ottenere il corso universitario di ottica e optometria, trovo singolare andare ancora alla ricerca di soluzioni in terre lontane. "

 

Gianmario Reverdy TODAY

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[Fonte: b2eyes today lunedì 28 Aprile 2014 anno IV n. 687]

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